L’estate appena trascorsa è stata una delle più particolari degli ultimi anni e sicuramente non la dimenticheremo facilmente. La crisi sanitaria causata dal Covid-19, infatti, ci ha costretti a rivedere le nostre abitudini e comportamenti non solo nella vita quotidiana ma anche in fatto di vacanze.
Il settore turistico ha dovuto affrontare e superare importanti ostacoli per consentire a tutti – italiani e non – di continuare a godere delle meraviglie del Bel Paese.
Negli ultimi mesi si è molto parlato di turismo 4.0 come soluzione per far ripartire il turismo nostrano. Il nome riconduce al nuovo paradigma di industria 4.0, all’interno della quale rientra sicuramente anche l’industria turistica.
Tradotto in termini turistici, significa utilizzare le moderne tecnologie digitali per creare un’esperienza di viaggio personalizzata e quindi differente per ogni cliente. Non parliamo solo di alloggi ed escursioni, ma anche di bar, ristoranti ed attività culturali.
Come sono state le vacanze degli italiani nell’estate 2020? Come e dove hanno prenotato? Come si sono organizzati gli operatori di settore? Quanto è stata importante la tecnologia durante l’estate appena trascorsa?
Per indagare più a fondo questo fenomeno, abbiamo condotto uno studio con 1.015 partecipanti tra i 18 e gli 80 anni provenienti da tutta Italia (la metodologia completa è disponibile alla fine dell’articolo).
Punti principali dello studio:
- Il 40% degli intervistati ha utilizzato lo smartphone per prenotare le proprie vacanze
- Il 66% degli intervistati ha prenotato anticipatamente per riservare il proprio tavolo in un locale (bar, ristoranti, caffetterie etc)
- Il 58% degli intervistati ha optato per svolgere un’attività ricreativa (mostre, eventi culturali, tour ed escursioni) in maniera virtuale
- L’84% degli intervistati ritiene che la tecnologia sia utile o molto utile a migliorare l’esperienza del cliente durante il processo di prenotazione
Il 40% degli intervistati ha utilizzato lo smartphone per le proprie prenotazioni
In questa strana estate all’insegna della pandemia, il 92% degli intervistati che hanno deciso di trascorrere qualche giorno di vacanza lontano da casa ha scelto di rimanere in Italia.
Hotel, residence, case ed appartamenti privati sono stati gli alloggi più richiesti, previa verifica del rispetto delle norme di sicurezza sanitaria.
Il 18% dei vacanzieri dichiara di aver prenotato direttamente sul sito web della struttura in cui ha alloggiato. Un trend in crescita, dunque, che si va ad affiancare alle classiche prenotazioni effettuate per telefono (40%) o attraverso un’agenzia di viaggi online (42%), ad esempio Booking ed Expedia.
Lo studio evidenzia un dato interessante: tra coloro che hanno prenotato le proprie vacanze su Internet cresce l’uso del mobile, con il 46% degli intervistati che dichiara di aver utilizzato smartphone e tablet per le proprie prenotazioni.
Si diffonde anche l’uso di applicazioni mobili (19%), che stanno poco a poco andando ad affiancare i siti web (27%) nelle ricerche effettuate da smartphone e tablet.
L’84% degli intervistati ritiene che la tecnologia sia utile o molto utile nella prenotazione delle attività
La “nuova normalità” ci sta portando ad assumere nuovi comportamenti che stanno poco alla volta entrando a far parte della nostra vita quotidiana, anche in vacanza.
Se fino allo scorso anno prenotare il proprio posto per i pasti principali, per l’uso delle installazioni (lettini ed ombrelloni, piscina, palestra, spa, etc) e per attività organizzate poteva essere un vezzo, nell’estate appena trascorsa si è trattato di una vera e propria necessità. Rispettare il distanziamento sociale ed evitare di affollare in eccesso gli spazi è infatti obbligatorio per proteggersi dal virus.
Anche in questo caso, la tecnologia è venuta in aiuto ai vacanzieri del turismo 4.0: il 41% degli italiani intervistati, infatti, ha prenotato in anticipo il proprio turno per le varie attività attraverso pc, smartphone e tablet:
Alla domanda se la tecnologia possa aiutare a migliorare l’esperienza del cliente durante la prenotazione delle varie attività, l’84% degli intervistati ha risposto che è utile o molto utile.
Il 26% degli intervistati ha prenotato online il proprio tavolo nei bar, ristoranti e caffetterie
Non solo alberghi e spiagge, dopo mesi di confinamento forzato l’estate degli italiani ha lasciato spazio anche per uscite con amici e parenti e cene in compagnia.
Gli esercizi commerciali si sono dovuti adeguare alla “nuova normalità”, adottando meccanismi di prenotazione per evitare il sovraffollamento e garantire la distanza di sicurezza: il 66% degli intervistati dichiara di aver dovuto prenotare in anticipo il proprio posto a tavola in bar, caffetterie, ristoranti e pub.
Ai tradizionali metodi di prenotazione di persona e per telefono, si affiancano anche in questo caso le prenotazioni online tramite PC, smartphone e tablet:
Non solo consegne a domicilio e nuovi metodi di pagamento, il processo di digitalizzazione per gli operatori della ristorazione ha portato cambiamenti a 180º che li ha costretti adeguarsi alle nuove disposizioni sanitarie per permettere ai loro clienti di trascorrere piacevoli serate in tutta sicurezza.
Anche in questo caso, l’84% degli intervistati ritiene la tecnologia utile o molto utile per agevolare i processi di prenotazioni e migliorare l’esperienza dei clienti. Un buon sito web – dal disegno accattivane e responsive- è ormai necessario non solo per proporre la propria offerta, ma anche per gestire il flusso dei clienti.
Il 58% degli intervistati ha effettuato attività turistiche in maniera virtuale
Quando parliamo di turismo 4.0, non possiamo dimenticarci di attività quali visite guidate, escursioni, mostre ed eventi culturali. Tutto ciò non è mancato nell’estate degli italiani:
Anche in questo caso, più della metà degli intervistati che ha dovuto prenotare in anticipo queste attività lo ha fatto su Internet, attraverso PC (35%), smartphone (18%) e tablet (2%) direttamente sul sito internet dell’attività realizzata o attraverso siti specializzati quali Tickets.com o GetYourGuide.
È importante ricordare che questo genere di attività, a differenza di altre, si presta con maggiore facilità ad essere digitalizzata. Lo abbiamo imparato durante il lockdown, quando visitare musei e passeggiare per le vie delle città d’arte era possibile sono in maniera virtuale.
A questo proposito, lo studio evidenzia un dato interessante: grazie all’uso di software per virtual tour, gli organizzatori hanno proposto al 37% degli intervistati di svolgere in maniera virtuale l’attività selezionata. Gli italiani hanno approfittato di questa possibilità? La maggior parte degli intervistati dichiara di aver colto l’occasione (58%) o di esserne stato quantomeno incuriosito (19%).
Altro dato interessante, il 42% degli intervistati a cui non è stata data la possibilità di effettuare l’attività scelta in maniera virtuale dichiara che gli sarebbe piaciuto avere questa opzione. Quali sono le attività più reclamate in maniera virtuale? Le risposte degli intervistati parlano chiaro:
Si tratta di un fenomeno da non sottovalutare, soprattutto alla luce delle nuove possibilità che la virtual reality può rappresentare per l’industria del turismo 4.0: effettuare attività in maniera virtuale significa non solo minore stagionalità, ma anche possibilità di rivolgersi ad un mercato più ampio e meno segmentato territorialmente. Per un Paese turistico come il nostro, si sta aprendo un nuovo scenario di infinite possibilità.
Turismo 4.0 e digitalizzazione: il binomio del futuro
Il Covid-19 ha cambiato non solo la società in cui viviamo, ma anche le nostre abitudini in fatto di vacanza e divertimento. Gli operatori di settore – siano essi alberghi, ristoranti o musei – hanno dovuto adattare la loro offerta anche in termini di informatizzazione dei sistemi di prenotazione e gestione dei flussi e digitalizzazione dell’offerta.
Il divertimento e la tutela della salute sono ormai intrinsecamente legati, e chiunque operi nel settore HoReCa, turistico o di servizi culturali dovrebbe dotarsi di sistemi di gestione delle prenotazioni per promuovere la propria offerta in tutta sicurezza.
È necessario prepararsi ad una nuova maniera di vivere il turismo, in cui ogni esperienza dev’essere non solo personalizzata ma anche disegnata e gestita in totale sicurezza per la salute dei clienti.
Metodologia: Studio sul turismo 4.0 in Italia
Capterra ha voluto capire come gli italiani stiano cambiando le loro abitudini in termini di vacanze in seguito al COVID-19. Abbiamo intervistato 1.015 consumatori italiani che hanno fra i 18 e gli 80 anni. Il panel comprende:
– Dipendenti a tempo pieno (47%)
– Dipendenti a tempo parziale (18%)
– Liberi professionisti (13%)
– Studenti (16%)
– Persone in pensione (6%)
Il panel comprende il 57% di donne e il 43% di uomini. I redditi variano da meno di 15.000 € all’anno a più di 100.000 € all’anno.
Lo studio sul Turismo 4.0 in Italia si è svolto tra il 29 settembre e il 5 ottobre 2020.