*Questo articolo è stato aggiornato il 2 dicembre 2021
Non solo a livello globale e politico, la sostenibilità è un tema sempre più caldo e importante anche per le aziende italiane. Secondo uno studio di Capterra, il 71% dei consumatori italiani è diventata più consapevole dell’importanza della sostenibilità in seguito all’inizio della pandemia da COVID-19 . E questo porta con sé importanti conseguenze per l’attività economica e produttiva delle aziende nostrane.
Sebbene sia tornato prepotentemente alla ribalta negli ultimi anni, si parla da molto tempo del concetto di sostenibilità. In particolare, nel Rapporto Brundtland (in inglese) del 1987 si legge che “lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Il concetto di sostenibilità è generalmente associato alla cura dell’ambiente e delle generazioni future, ma comprende anche altri aspetti legati all’attività economica aziendale e alla sfera sociale. In particolare, distinguiamo tra:
- La sostenibilità economica: riguarda la capacità di un sistema economico di produrre reddito e lavoro in maniera duratura.
- La sostenibilità ambientale: interessa la tutela dell’ecosistema e il rinnovamento delle risorse naturali.
- La sostenibilità sociale: la capacità di garantire che le condizioni di benessere umano siano equamente distribuite.
Dopo aver indagato il concetto di sostenibilità dal punto di vista dei consumatori, abbiamo realizzato uno studio per conoscere la situazione delle piccole e medie imprese (PMI) italiane. A quanto ammontano e su cosa si concentrano gli investimenti annui in sostenibilità? Quali sono i motivi principali che spingono le aziende ad investire? Quali sono i maggiori ostacoli che le frenano?
Per indagare sull’argomento, Capterra ha intervistato 461 manager, direttori o titolari di PMI. La metodologia completa dello studio è disponibile alla fine dell’articolo.
Solo il 17% delle aziende intervistate investe più del 10% in misure di sostenibilità
Sebbene investire in misure di sostenibilità non significhi solo spendere denaro, ma anche dedicare tempo e forza lavoro, l’investimento economico è forse il dato più semplice da quantificare. A questo proposito, la grande maggioranza delle aziende intervistate dichiara di destinare tra il 2 e il 10% del proprio investimento in incentivi alla sostenibilità:
Sebbene il dato sia considerato in crescita, rimane comunque ridotto (17%) il numero di imprese che ad oggi dedicano oltre il 10% dei propri investimenti a misure sostenibili.
La situazione è probabilmente destinata a cambiare molto presto, grazie al Recovery Plan firmato dai 27 Paesi dell’Unione Europea e che ha come obiettivo principale la transizione verso un’economia sostenibile a tutto tondo. Per tutti i Paesi coinvolti e, in particolare, per l’Italia – prima beneficiaria di sovvenzioni e prestiti per un ammontare complessivo di 209 miliardi – è previsto infatti un piano di transizione ambientale in coerenza con il Green Deal europeo (in inglese) e l’attuazione di una serie di misure in termini di coesione sociale. Le politiche a livello governativo si tradurranno verosimilmente in obblighi e incentivi che porteranno le imprese nostrane a rivedere al rialzo i loro investimenti in termini di sostenibilità nel medio-lungo termine.
Il 77% degli investimenti in sostenibilità riguardano misure ambientali
Come abbiamo visto sopra, esistono vari tipi di sostenibilità. Le organizzazioni che investono in queste azioni lo fanno principalmente in misure ambientali (77%), seguite da misure sociali (64%) e, per ultime, misure economiche (39%).
Di seguito riportiamo alcuni esempi di attività nei diversi ambiti:
- Misure ambientali: riduzione degli sprechi, prevenzione dell’inquinamento, adozione di politiche per l’energia pulita, impiego di materiali sostenibili, conversione dei prodotti in sostenibili, ecc.
- Misure sociali: salute ed equità sociale, diritti del lavoro, pratiche e condizioni lavorative dignitose, diversità e inclusione, ecc.
- Misure economiche: incentivi per la promozione di pratiche sostenibili nell’area di lavoro, integrazione della sostenibilità con metriche e indicatori di prestazioni chiave (KPI).
Il 38% delle PMI intervistate afferma di aver ricevuto finanziamenti governativi per introdurre misure sostenibili, mentre il 49% indica di non aver ricevuto aiuti ma di aver comunque deciso di implementare questi cambiamenti con i propri mezzi.
Queste sono le pratiche sostenibili adottate dalle aziende che hanno partecipato al nostro studio:
Chi sono i principali responsabili di mettere in atto azioni sostenibili nelle PMI? Nel caso delle aziende intervistate, si tratta per lo più del dipartimento HR (30%) o di un team specifico dedicato alla sostenibilità (28%). Solo nel 14% dei casi c’è un intervento diretto da parte della leadership, mentre il 17% delle PMI non dispone di un team o di una persona responsabile.
I manager e dirigenti intervistati hanno dichiarato che il 77% dei loro dipendenti è stata promotrice di misure sostenibili da adottare in azienda e che, nel 51% dei casi, tali proposte sono poi state implementate. La partecipazione a questo tipo di iniziative risulta particolarmente importante per la diffusione di una cultura aziendale basata sulla sostenibilità.
Il 53% delle PMI intervistate investe in sostenibilità per il risparmio energetico
I motivi principali per cui la grande maggioranza della PMI intervistate ha deciso di investire in sostenibilità sono i seguenti:
Il risparmio energetico (53%) e quello economico (39%) sono ai primi posti tra le ragioni che spingono le aziende a diventare più sostenibili. In questo ambito, la tecnologia può venire in aiuto delle aziende: l’utilizzo di software per la gestione energetica è molto utile per una varietà di esigenze specifiche come il controllo e la supervisione dei sistemi di generazione e distribuzione dell’energia, o per tenere traccia del consumo di energia e dell’efficienza di un impianto.
La terza motivazione più citata (26%) riguarda lo sviluppo di prodotti “green”; anche in questo caso, i software per sostenibilità aiutano le aziende a promuovere la responsabilità sociale e a rispettare le normative nazionali ed europee in materia di emissioni, risorse rinnovabili e riciclaggio, permettendo di controllare la gestione energetica ed i parametri prestazionali .
Vantaggi e svantaggi di investire in sostenibilità
Per meglio comprendere le ragioni che stanno alla base degli investimenti in sostenibilità, abbiamo chiesto alle PMI che hanno partecipato allo studio quali fossero, secondo loro, i principali vantaggi e svantaggi associati a questo tipo di azioni.
L’indagine indica che questi sono i principali vantaggi dell’attuazione di misure sostenibili in azienda:
A parte la riduzione dei costi che abbiamo già analizzato in precedenza, investire in sostenibilità può aiutare le aziende a migliorare la loro relazione con dipendenti e clienti e ad attrarre nuove opportunità di vendita.
Avere un’azienda sostenibile consente inoltre alle organizzazioni di richiedere incentivi fiscali al governo, oltre ad aumentare l’attrattiva per ottenere investimenti da altre aziende o acquisire sponsor.
Dall’altro lato, i principali svantaggi evidenziati dagli intervistati sono:
Il tema dei costi è un elemento molto dibattuto quando si parla di sostenibilità nelle aziende. Se da un lato l’adozione di pratiche sostenibili comporta un risparmio sul medio-lungo periodo è però vincolata ad investimenti più o meno rilevanti nell’immediato futuro.
Altri problemi riguardano l’adeguamento alle normative e agli obiettivi prefissati e un certo livello di difficoltà riscontrato nella misurazione delle performance. A questo proposito, nel seguente paragrafo analizziamo alcune possibili soluzioni.
Software per gestire la sostenibilità nelle aziende
Come abbiamo visto, una delle principali sfide che presentano gli investimenti in sostenibilità è la capacità di misurarne il successo. In particolare, i partecipanti allo studio hanno indicato che i parametri principali per misurare il successo delle loro azioni in termini di sostenibilità sono i seguenti:
- soddisfazione dei clienti (63%)
- ricavi (42%)
- soddisfazione dei dipendenti (36%)
- immagine del brand (35%).
In merito alla misurazione dei risultati, il 54% delle PMI che hanno investito in azioni sostenibili l’ha fatto servendosi di software in grado di misurare il livello di sostenibilità dell’azienda stessa o di fornire supporto per l’adozione di azioni sostenibili.
Lo studio indica che i tipi di software più utilizzati sono:
La misurazione dell’impatto delle azioni di sostenibilità e la loro stessa implementazione vengono dunque agevolate dall’utilizzo di strumenti professionali. Per facilitare la comprensione del lettore, di seguito analizziamo nel dettaglio ognuna delle categorie di software menzionate.
I software per la gestione logisticaautomatizzano lo stoccaggio, la gestione dei trasporti, le spedizioni e altre funzioni logistiche, monitorando il flusso di prodotti dal fornitore all’utente finale. Tra le altre cose, aiutano le aziende a pianificare i percorsi più efficienti dal punto di vista energetico e a risparmiare sul carburante.
I software per remote work aiutano i dipendenti a organizzare al meglio le attività quando si deve lavorare da casa, permettendo di gestire tutte le complessità che devono essere affrontate e garantendo la massima efficienza senza spostamenti.
I software per la gestione energetica, come abbiamo visto in precedenza, servono, tra le altre cose, per tenere traccia del consumo di energia e dell’efficienza di un impianto.
I software intranet sono dei portali aziendali interni in cui vengono pubblicate informazioni importanti, anche in merito alle politiche di sostenibilità, che i dipendenti possono esaminare.
Infine, i software per la gestione dei rifiuti aiutano le aziende a gestire inventario, dispositivi, fatturazione, standard di vendita e di sicurezza. Questo tipo di software viene utilizzato da aziende che si occupano di trasporto di rifiuti, rifiuti sanitari, riciclaggio, produzione di rifiuti e discariche.
Secondo gli intervistati, i maggiori vantaggi associati all’adozione di software professionali sono stati organizzare in modo più efficiente le risorse sostenibili (48%), risparmiare tempo (44%) e generare report in modo corretto (43%).
Le misure di sostenibilità sono aumentate durante la pandemia
Lo studio evidenzia come la maggior parte delle PMI intervistate che dichiarano di avere politiche sostenibili (73%) avesse già implementato tali misure prima della pandemia, mentre il resto (27%) le ha adottate durante questo periodo.
La crisi dovuta al COVID-19 ha avuto un impatto anche sul numero di misure adottate dalle organizzazioni: il 39% dei partecipanti ha infatti indicato che queste sono aumentate a causa di questa crisi sanitaria. L’aumento ha interessato praticamente ogni aspetto della sostenibilità:
- le misure ambientali sono state incrementate nel 77% dei casi
- le misure sociali sono state incrementate nel 64% dei casi
- le misure economiche sono state incrementate nel 39% dei casi.
Le nuove misure introdotte durante la pandemia saranno mantenute nel 71% dei casi.
Questi sono gli investimenti previsti dalle PMI intervistate nei prossimi 18 mesi:
Le PMI italiane stanno sperimentando una forte spinta verso la sostenibilità
Riduzione dei costi, risparmio energetico, ingresso in nuovi mercati, fidelizzazione dei dipendenti. Queste sono solo alcune delle ragioni che stanno spingendo la maggior parte delle PMI nostrane a intraprendere la strada della sostenibilità, con o senza incentivi statali.
Gli stessi lavoratori si rendono molto spesso promotori di azioni sostenibili e le aziende si stanno dotando di team responsabili di implementarle e vigilarne i progressi.
Non sempre è una strada facile o immediata, ma si direbbe che sia proprio quella giusta da percorrere anche in vista degli obiettivi definiti dall’ Agenda 2030 (contenuto in inglese) per lo Sviluppo Sostenibile: un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
Il sistema economico e le imprese giocano un ruolo fondamentale nel raggiungimento di questi obiettivi. Di riflesso, la responsabilità che hanno dirigenti, manager e proprietari è cruciale affinché il sistema produttivo adotti protocolli sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico e si facciamo promotori di un cambiamento che deve essere portato avanti dall’intera società civile.
Metodologia
Per raccogliere i dati di questo studio, abbiamo condotto un sondaggio online nel mese di luglio 2021. Il sondaggio è stato inviato a 1.071 persone, di cui 461 sono state selezionate per partecipare. I criteri per la selezione dei partecipanti sono:
- Residenza in Italia
- Maggiori di 18 anni
- Posizione lavorativa: manager, direttore o proprietario di una piccola o media impresa (aziende da 1 a 250 dipendenti)
- Lavoro part-time o full-time
Il campione dei partecipanti è rappresentativo della popolazione italiana.