Cosa significa essere un leader nel XXI secolo

Pubblicato il giorno 31/10/2022 da Giorgia Pisano

Un’azienda per sopravvivere deve essere in grado di rimanere al passo con i tempi e ad oggi, in un mondo sempre più digitalizzato, c’è bisogno di continui aggiornamenti per riuscire ad evolversi. Non sono solo le macchine e le infrastrutture a dover cambiare, ma anche il fattore umano.

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Uno studio di Capterra del 2021 ha rilevato che il 40% dei processi di erogazione dei servizi nelle PMI è altamente digitalizzato. 

Fino a qualche anno fa quando si parlava di processi di digitalizzazione ci si riferiva principalmente a servizi in cloud o a servizi di eCommerce; oggi ci riferiamo a tutti i sistemi di integrazione che possono aiutare il nostro business. Per implementare questi nuovi sistemi e per apportare benefici devono esserci persone altrettanto aggiornate e che sappiano adattarsi ai cambiamenti continui che porta la digitalizzazione. In questo articolo analizziamo nello specifico il cambiamento manageriale che sta avvenendo nelle aziende, come il ruolo del leader dovrebbe essere in un’azienda digitalizzata.

Digitalizzazione in Italia: al diciottesimo posto in Europa

Secondo il report redatto dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), il 60,3% delle piccole e medie imprese italiane ha raggiunto un livello base di intensità digitale

L’intensità digitale si calcola tramite il Digital Intenisty Index, che, attraverso 12 tecnologie rileva quanto digitale è un’azienda. Attualmente l’Italia si colloca al diciottesimo posto tra i ventisette stati membri dell’Unione Europea. 

Dal report emerge che il 41,9% delle aziende con almeno dieci dipendenti ha adottato servizi di cloud computing di livello medio alto e c’è stato un aumento del 27% delle imprese che hanno introdotto i social media come strategia aziendale di vendita. Diminuisce invece l’acquisto di software ERP passando dal 37% nel 2017 al 32% in 4 anni.

Con la pandemia Covid-19 le aziende di tutto il mondo hanno dovuto adattarsi a nuove tecnologie per poter sopravvivere, e, se per le aziende già digitalmente evolute è stato più facile, meno lo è stato per le piccole imprese che rischiano di non stare al passo con i tempi.

L’Italia però è stata uno dei paesi europei con maggior crescita digitale da dopo la crisi, infatti la maggior parte degli italiani ritiene ora internet lo strumento essenziale per poter lavorare.

Oggigiorno sono quindi richieste sempre più competenze nuove e tecnologiche, e cambiando il modo di lavorare ed i ruoli esistenti, cambiano anche le skills e le modalità di gestione che un leader deve avere per poter portare il proprio team o impresa al successo. 

Come è cambiato il ruolo del leader

Il leader è quella persona che rappresenta, gestisce e coordina, ma anche colui che guida e orienta verso la strada migliore il proprio gruppo.

Soprattutto nelle aziende di piccole dimensioni può capitare che la persona a capo di un team, o la persona a capo dell’azienda stessa, si prenda più responsabilità di quelle necessarie, e si ponga a proprio carico mansioni e doveri che in realtà non gli spettano.

Spesso infatti le persone in carica pensano di dover risolvere da soli i problemi o dover elaborare solo loro dei nuovi modelli di organizzazione e strategie future da attuare. Un team invece aiuta non solo ad attuare un piano prestabilito ma ad elaborarlo insieme al proprio leader e così facendo è possibile raggiungere risultati vincenti.

È statisticamente provato, come riporta Gartner, che le organizzazioni che coinvolgono i dipendenti nell’ideazione e pianificazione dei progetti, hanno maggiori probabilità di superare gli obiettivi aziendali (Contenuto disponibile in Inglese); il 54% delle società di servizi finanziari che hanno raggiunto e superato i propri obiettivi ha coinvolto i dipendenti dal principio e non sono nella fase esecutiva.

Con il lockdown, molti dirigenti aziendali si sono trovati in una situazione nuova, mai sperimentata prima. I leader hanno dovuto imparare ad adattarsi a nuovi ambienti, soprattutto a quello digitale, e a trovare i modi migliori per gestire in remoto le proprie attività.

Sono cambiate le riunioni, che da faccia a faccia si sono trasformate in videochiamate, è aumentata la richiesta di fiducia nei confronti dei colleghi poichè obbligati a dover lavorare da soli e di conseguenza è aumentata l’autonomia e le responsabilità.

Anche se è venuta a meno la presenza fisica delle persone e ci si è adatti ad un modo di lavorare molto più digitale, è importante cercare di non perdere mai la componente empatica.

Oggi si parla di smart leadership, ovvero essere in grado di ascoltare, condividere, supportare e motivare i colleghi e le persone con cui si collabora, ma anche riuscire a prendere decisioni velocemente, essere autorevoli e orientati ai risultati, il tutto da dietro uno schermo.

Le sfide di essere un leader

Essere un digital leader significa confrontarsi con nuove sfide.

La principale è quella di avere a carico la gestione di un team interamente da remoto, o ibrido, e essere in grado di far coesistere più modalità di lavoro, possibili fusi orari, culture differenti e raggiungere gli obiettivi stabiliti. 

Un’altra sfida da tenere in conto è l’elevato turnover presente oggigiorno. Secondo Axios, la Generazione Z cambia lavoro il 134% delle volte in più rispetto al 2019 e, in Italia, circa il 70% dei lavoratori tra i 26 e i 35 anni vuole e sceglie di cambiare lavoro. Un leader deve quindi riuscire a stare al passo con i cambiamenti della digitalizzazione e avere ben presente quali siano le necessità del suo team e dei suoi collaboratori così da poter mantenere i talenti all’interno del proprio business.

Oltre ai talenti che vogliono cambiare lavoro, è bene prestare attenzione a coloro che non sono abbastanza motivati a dare il meglio di loro stessi e cercare di creare dei piani personalizzati per incentivarli maggiormente . Il quiet quitting, o abbandono silenzioso, è uno dei fenomeni di cui si parla maggiormente: non si tratta di licenziarsi ma di svolgere le mansioni minime e indispensabili per raggiungere i propri obiettivi lavorativi. 

Infine, avere una posizione di leadership può essere piuttosto complicato e, se non gestita nel modo giusto, può essere fuorviante.

Secondo Dacher Keltner, professore di psicologia all’Università Berkeley e direttore e fondatore del Greater Good Science Center, quando si riceve un potere, si può incorrere nel paradosso del potere. Il paradosso del potere si verifica quando le capacità che hanno portato una persona ad una determinata posizione vengono meno, è in questo momento che si rischia di prendere decisioni sbagliate e spostare l’attenzione da ‘’gli interessi degli altri’’ a ‘’i miei interessi’’.

Quello che deve cercare di fare quindi un buon leader è un salto da una maniera di gestione ego-centrica a un approccio altro-centrico. Questa prospettiva incentrata sugli altri è caratterizzata da valori come l’ascolto, la flessibilità, non essere coercitivi, non avere atteggiamenti dominanti.

Consigli per raggiungere il successo insieme al tuo team

Oggigiorno un digital leader di successo deve essere in grado di utilizzare la tecnologia per fronteggiare e superare le possibili minacce e prevedere e cogliere le opportunità digitali che ci sono e che verranno. In un suo studio Gartner analizza le caratteristiche che un leader digitale deve avere (Fonte disponibile in inglese), vediamo quali.

Neofilia

La neofilia è l’amore per la novità come tale. Un leader di successo deve amare la novità e non temerla. Per poter accogliere al meglio e stare al passo con la trasformazione digitale è essenziale essere in grado di guardare avanti, di non fermarsi su ciò che già è noto. 

I software per l’innovazione aiutano le aziende a raccogliere, valutare e dare priorità all’implementazione di nuove idee mirate allo sviluppo e al miglioramento. 

Sviluppare nuove opportunità

Un buon leader deve saper vedere e sviluppare le nuove opportunità. Bisogna fare attenzione però a non cercare le opportunità dove non ci sono, perchè si rischia di incorrere solamente in grosse perdite. Opportunità non è sinonimo di innovazione, è saper cogliere qualsiasi informazione, conoscenza o possibilità che può essere vantaggiosa per la propria azienda. 

Guardare oltre i confini del settore

Un’altra caratteristica importante è riuscire ad avere una visione ampia di ciò che si ha intorno, non confinarsi nei limiti del settore ma cercare di superarli e ricordarsi che possono sempre cambiare e evolversi. Cercare quindi di informarsi sulle novità del proprio e degli altri settori, partecipare a eventi o convention che permettano di arricchire la propria conoscenza e allo stesso tempo permettano anche di conoscere nuove persone in funzione del proprio business.

Non considerare mai il digitale come il risultato

Il digitale è un mezzo, non il fine. La tecnologia digitale può aiutare enormemente la tua azienda, ma ricorda che il fine non è quello di essere digitale, ma di raggiungere un obiettivo nel migliore dei modi. È un’azienda che lavora al 100% da remoto? È ibrida? Se è così, strumenti digitali come software per il lavoro a distanza e software per la gestione dei progetti saranno sempre più necessari per la comunicazione e la collaborazione. Cercare di analizzare quale tecnologia è più adatta al proprio tipo di business e non lasciarsi trasportare dalle tendenze più popolari altrimenti il rischio di perdita può essere alto.

Comprendi la tecnologia

Un buon leader deve informarsi sempre, deve comprendere a pieno la tecnologia impiegata nel proprio business. Oltre ad essere la prima persona ad avere una visione completa e chiara di quali tecnologie siano alla base del proprio negozio, è importante trasmetterlo alla propria squadra così da poter raggiungere nel miglior modo gli obiettivi stabiliti. 

I software per la formazione digitale offrono supporto ai propri dipendenti e clienti fornendo la possibilità di creare contenuti, formazioni, dimostrazioni e segmentazione del pubblico così da mantenere il team sempre aggiornato sulle nuove tecnologie presenti. 
consigli per un digital leader infografia

Qualità che deve possedere un leader oggi:

In società e organizzazioni in continua evoluzione i digital leader di oggi hanno responsabilità che vanno oltre le solite mansioni organizzative. Gartner parla di human leadership, ovvero quelle caratteristiche che “umanizzano” il modo di gestire e trattare le persone con cui si collabora. Tra le varie generazioni di dipendenti che ci sono, la Generazione Z è quella che si aspetta e pretende di avere un ambiente di lavoro dove vi è un’elevata intelligenza emotiva. Da dopo la pandemia il modo di lavorare delle persone è cambiato, e le persone hanno imparato a dare sempre più importanza all’equilibro esistente tra vita privata e lavoro.

Un buon leader oggi deve quindi riuscire ad avere ancora più empatia, perchè deve riuscire a soddisfare i bisogni dell’azienda, dei dipendenti senza comunque tralasciare i suoi. 

human leadership infografia

Ricapitolando, un buon leader per essere tale deve essere in grado di adattarsi ai cambiamenti e alle richieste dei suoi collaboratori, come per esempio la possibilità di lavorare in ambienti ibridi o di lavorare secondo nuove logiche. Deve essere empatico cercando di sviluppare quelle soft skills che lo aiutano a collaborare al meglio con il team. Infine ma non meno importante, un buon leader deve essere autentico, essere sincero e trasmettere ai dipendenti che l’ambiente di lavoro in cui si trovano è sicuro e inclusivo, così facendo i dipendenti possono a loro volta fidarsi e dare il meglio nel proprio lavoro.

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Giorgia è Content Associate per Capterra. Alla ricerca delle ultime tendenze tecnologiche per le PMI. Laureata in relazioni pubbliche e con un master in marketing.

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