In questo studio Capterra analizza le preferenze dei dipendenti tra lavoro agile e in sede, e i benefici che le aziende possono offrire ai dipendenti per incentivare il ritorno in ufficio.

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Il 31 marzo 2024 ha segnato la fine della garanzia allo smart working in Italia. Rientrata l’emergenza sanitaria, infatti, non è più previsto il lavoro agile semplificato; la decisione di offrire smart working spetta al datore di lavoro, il quale stipula un accordo con i dipendenti.

Ora che non esiste una legge che garantisca ai dipendenti la possibilità di fare smart working, alcune aziende potrebbero voler riportare i dipendenti in ufficio. Tuttavia, questo può comportare costi aggiuntivi per i dipendenti ed è importante che le aziende li prendano in considerazione. È inoltre importante considerare le preferenze dei dipendenti e analizzare i possibili benefit da offrire per contribuire alla loro fidelizzazione e all'attrazione di nuovi talenti.

Nell’ultimo studio condotto da Capterra, infatti, la metà degli intervistati afferma che se avesse la possibilità di scegliere, preferirebbe dividere il proprio tempo tra lavoro a distanza e lavoro in loco. 

In questo studio Capterra ha voluto conoscere i costi che devono sostenere i dipendenti per lavorare a distanza o in sede e i possibili benefici che le aziende possono offrire per incentivare il ritorno in ufficio. Gli intervistati sono stati selezionati per un impiego a tempo pieno o parziale. La metodologia completa è visibile alla fine dell’articolo.

Inoltre, per approfondire l’argomento, sono state intervistate Fiorella Crespi, Direttrice Osservatorio Smart Working, School of Management del Politecnico di Milano, e Rita Zampieri, Ricercatrice Senior Osservatorio Smart Working, School of Management del Politecnico di Milano.

Una persona su due vuole lavorare in modalità ibrida

Già dall’anno scorso, in Italia, molte aziende che durante la pandemia hanno adottato per forze maggiori il lavoro a distanza, hanno deciso di ridurre i giorni di lavoro da remoto, chiamando i collaboratori a rientrare in ufficio.

Questa decisione è stata tema di diverse discussioni: ci sono persone che ritengono che il lavoro da remoto agevoli la produttività, e chi ritiene che invece sia necessario un ritorno in ufficio per poter essere più efficienti. 

Dall’ultimo studio condotto da Capterra risulta che il 47% degli intervistati afferma di lavorare completamente sul posto di lavoro in loco, il 37% afferma di lavorare in modalità ibrida, mentre il 13% totalmente da remoto. Questi numeri si rivelano piuttosto differenti se confrontati con le preferenze dei lavoratori intervistati: data una possibilità di scelta, infatti, il 50% preferirebbe lavorare in modo ibrido, il 38% preferirebbe lavorare in modalità remota tutto il tempo e, infine, il 12% vorrebbe lavorare tutto il tempo in sede.

dove preferiscono lavorare i dipendenti italiani

Secondo le Dott.sse Crespi e Zampieri, in attività aziendali, le imprese chiedono ai dipendenti di andare in ufficio per evitare di creare differenze all’interno della popolazione aziendale. Chiariscono inoltre che questo aspetto può essere accentuato in aziende di piccole o medie dimensioni poiché possono aggiungersi difficoltà legate alla digitalizzazione dei processi aziendali, i quali richiedono investimenti economici, di tempo, e un buon coordinamento del lavoro.

Oltre alle possibili difficoltà di organizzazione e di investimenti, le Dott.sse Crespi e Zampieri affermano che:

“La mancanza di una cultura manageriale che promuova lo Smart Working è invece da molti anni il principale ostacolo alla diffusione di modelli di organizzazione del lavoro basati su flessibilità e autonomia.”
Fiorella Crespi e Rita Zampieri

Spiegano che per arrivare a una cultura manageriale di questo tipo serve un cambio nei modelli di leadership e manageriali.

citazione su lavoro agile

Oltre la metà non accetterebbe una riduzione dello stipendio per lavorare da remoto

Il lavoro da remoto può sollevare non solo temi di produttività, ma anche temi economici: in un’era in cui il lavoro diventa sempre più flessibile, infatti, possono sorgere domande relative a eventuali aggiustamenti e cambi di salario. Alcune persone potrebbero sostenere che la possibilità di lavorare da dove si vuole e la non necessità di effettuare spese per il trasporto fino all’ufficio possa tradursi in uno stipendio inferiore rispetto a chi lavora in loco, poiché queste spese non andrebbero sostenute.

Allo stesso modo però qualcun altro potrebbe affermare che lavorando da remoto vengono ridotti alcuni costi per i datori di lavoro, e per questo motivo lo stipendio dovrebbe essere compensato in egual misura.

Dallo studio emerge che per coloro che lavorano sempre in sede o in modalità ibrida i maggiori costi relativi al lavoro in sede sono legati al carburante per il 54%, ai trasporti pubblici per il 20% e ai pasti per il 13%.

maggiori costi per rientro in ufficio

Visti i diversi costi che comunque si devono sostenere per recarsi sul luogo di lavoro, lo studio ha voluto indagare se le persone siano disposte a un taglio di stipendio per lavorare da remoto. Il 56% afferma che non accetterebbe un taglio allo stipendio per lavorare o continuare a lavorare da remoto. Il 21% per lavorare da remoto accetterebbe un taglio dello stipendio fino al 5% mentre il 16% accetterebbe un taglio fino al 10%.

Nonostante la maggior parte degli intervistati preferisca una modalità di lavoro agile, più della metà comunque non sarebbe disposto a un taglio dello stipendio. Come è possibile trovare il giusto equilibrio, o la giusta comprensione tra lavoratori e datori di lavoro?

Lavorare da remoto o in ufficio: quali vantaggi possono offrire le aziende?

Che si scelga di adottare una strategia di lavoro totalmente da remoto, totalmente in presenza, o ibrida, ci saranno comunque dei vantaggi e degli svantaggi.

Sebbene i dipendenti intervistati preferiscano lavorare da remoto almeno in una certa misura, ci sono anche diversi vantaggi nel rientrare in ufficio, per esempio alcune collaborazioni possono avere dei risultati migliori se svolte in persona.

Prendendo in considerazione la recente indagine sulla collaborazione e produttività condotta da Capterra, emerge che la maggioranza preferisce avere riunioni come quelle per il team bonding e quelle 1:1 con il proprio manager di persona.

Per quali motivi le persone vorrebbero lavorare da remoto?

Lo studio evidenzia le motivazioni per cui le persone vorrebbero lavorare in modalità ibrida, o remota. 

Tra i rispondenti che affermano di preferire la possibilità di un lavoro completamente remoto o ibrido, emerge che le principali motivazioni sono legate al: 

  • Miglioramento dell’equilibrio vita-lavoro per il 49%: Per esempio, è possibile sfruttare le ore dedicate agli spostamenti verso l’ufficio in altre attività, oppure è possibile occuparsi della gestione della casa o della famiglia. È importante riuscire a organizzarsi e dividere la vita privata e il lavoro; in uno studio condotto nel 2023 da Capterra, infatti, il 65% delle persone che lavorano da remoto con dei figli trovano difficile conciliare la vita privata e quella lavorativa da casa. 
  • Riduzione dello stress per il 18%: Lavorare da remoto può aiutare a ridurre lo stress che potrebbe sorgere in un luogo di lavoro fisico. Certe volte l’ufficio può diventare un luogo di lavoro caotico dove ci sono più persone che parlano o che distraggono dal lavoro che si sta svolgendo. Tuttavia, ci sono modi in cui le aziende possono contrastare questo fenomeno, ottimizzando lo spazio in ufficio e offrendo misure di benessere per ridurre lo stress.
  • Risparmio di tempo per il 15%: Il lavoro da remoto consente di risparmiare e riorganizzare il tempo che si ha durante una giornata. Il tempo che si utilizza per raggiungere la sede di lavoro e poi per ritornare alla propria abitazione può essere utilizzato per dedicarsi a eventuali sport o hobby, per passare più tempo con la famiglia o amici, o per occuparsi della vita domestica.
motivi per cui si preferisce lavorare a distanza

Come affermano le Dott.sse Crespi e Zampieri, il lavoro da remoto favorisce il bilanciamento tra vita privata e lavorativa poiché, per esempio, permette di risparmiare tempo negli spostamenti di lavoro.

“Si tratta di tempo prezioso che le persone possono impiegare diversamente e dedicare ai propri hobby e passioni, allo sport, alla famiglia e per sbrigare commissioni o altre incombenze che altrimenti dovrebbero essere svolte in altri momenti della settimana, generando carico mentale e quindi stress.”
Fiorella Crespi e Rita Zampieri

Oltre a influire sulla salute delle persone, le Dott.sse Crespi e Zampieri spiegano che il lavoro da remoto può comportare dei risparmi in termini economici, legati per esempio alla riduzione dei costi per gli spostamenti o per i pasti.

In che modo i benefit possono migliorare l'esperienza in ufficio dei dipendenti

Visto l'alto numero di intervistati che preferirebbero lavorare da casa almeno in parte (88%), le aziende per far apprezzare maggiormente il lavoro in loco potrebbero prendere accordi e offrire vantaggi per migliorare la giornata lavorativa.

benefit aziendali rientro in ufficio

Dallo studio emerge che i rispondenti che attualmente lavorano in sede o in modalità ibrida troverebbero l’ufficio più piacevole se l’azienda per cui lavorano offrisse i seguenti benefit: 

  • Pasti gratuiti o sovvenzionati: per l’81% offrire come benefit servizi di mensa o buoni pasto può aumentare il coinvolgimento dei dipendenti ad andare in ufficio. Offrire un servizio mensa o di buoni pasto permette ai dipendenti di risparmiare tempo e denaro per preparare un pasto da portarsi in ufficio, o di uscire a cercare un eventuale ristorante. Inoltre, può offrire un’opportunità per creare e rafforzare le relazioni interpersonali con i colleghi, aumentando il senso di appartenenza e di squadra.
  • Orario di lavoro flessibile: per il 79% la flessibilità degli orari sembra essere fondamentale. Offrire orari di lavoro flessibili consente ai dipendenti di arrivare in ufficio evitando gli orari di punta con più traffico, permette di occuparsi della famiglia o di animali domestici. Come abbiamo visto, l'equilibrio tra lavoro e vita privata è uno dei principali vantaggi del lavoro a distanza, ma questo equilibrio e questa flessibilità possono essere raggiunti anche per i lavoratori in ufficio se le aziende offrono come benefit orari più flessibili.
  • Vantaggi per pendolari: per il 69% offrire dei vantaggi per pendolari può aumentare il coinvolgimento a recarsi in sede. Il 71% degli intervistati per andare al lavoro deve percorrere una distanza maggiore di 5 km; questo implica una spesa a livello di carburante, veicolo di trasporto o abbonamento a trasporti pubblici.

Inoltre, benefit come la possibilità di portare i figli al lavoro o di avere un codice di abbigliamento più rilassato non hanno interessato gli intervistati nel complesso; ciò può significare che le persone vogliono definire bene i confini tra la vita personale e quella lavorativa.

Consiglio per le imprese:

Per gestire e coordinare i benefit le aziende possono affidarsi alle piattaforme di welfare. 

I software per l’amministrazione di benefici consentono di gestire tutti i benefit garantiti ai lavoratori e allo stesso tempo di tenere traccia dei requisiti di conformità, ammissibilità delle polizze sottoscritte e delle prestazioni di cui il lavoratore ha usufruito.

Come sarà il futuro del lavoro?

Che si torni a lavorare più giorni in ufficio, o che si adottino modalità di lavoro ibride, è importante che le aziende ascoltino i bisogni dei propri collaboratori così da arrivare ad avere un luogo di lavoro stimolante e produttivo. 

Secondo Gartner (contenuto disponibile in inglese), le organizzazioni che offrono una flessibilità radicale hanno il 40% in più di dipendenti ad alte prestazioni rispetto alle organizzazioni che non lo fanno.

Le Dott.sse Crespi e Zampieri sostengono che il lavoro del futuro, grazie anche alle nuove tecnologie digitali, non potrà che essere orientato alla flessibilità e alla sostenibilità.

“Per quanto riguarda la flessibilità, in particolare, lo Smart Working permette di ottenere dei benefici non solo per le persone, ma anche per le organizzazioni e la società più in generale.”
Fiorella Crespi e Rita Zampieri

Inoltre, offrire benefit che aiutano a migliorare l’equilibrio vita-lavoro permette ai dipendenti di essere più coinvolti nella vita d’ufficio, aumentando la voglia di andare a lavorare in sede, e riuscendo a separare in modo corretto e sano la vita privata da quella lavorativa.

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Metodologia dello studio:

Lo studio sul costo del lavoro di Capterra è stato condotto nel marzo 2024 tra 250 intervistati in Italia. L'obiettivo dello studio era quello di conoscere i costi sostenuti dai dipendenti per lavorare a distanza o in sede. Gli intervistati sono stati selezionati per un impiego a tempo pieno o parziale.